fbpx

>

Cambiare la società
lavorando la terra

La storia della formazione primaria nei campi profughi palestinesi a Beirut, in Libano

Archivio

BASILICATA
ITALIA

Questa è una storia che racconta di migrazioni, di agricoltura e di tradizioni. Una storia tutta italiana, come cento altre, sospesa tra il passato e il futuro, con i piedi piantati nel presente. Una storia cilentana.

Come una coperta stesa sull’erba, il Cilento si estende in modo irregolare attraverso la Provincia di Salerno, fino a lambire ad est e a sud la Basilicata. In mezzo, incastonato nel profilo delle sue montagne e contenuto ad ovest dal mare e ad est dal Vallo di Diano, il Parco Nazionale.

Aggrappati sui monti, i vecchi paesi sonnecchiano in attesa di qualcosa che non sembra giungere mai. Più a valle ogni paese genera un proprio riflesso di modernità, tempestato di costruzioni frutto delle rimesse delle tante ondate di migranti che hanno lasciato quella terra per i tanti nord. Riflessi che si ergono a ricordare indelebilmente il recente passato e il presente di quel territorio.

Una ferita aperta, ambivalente, quella dell’emigrazione: processo di riscatto per una generazione di contadini e oggi luogo incerto delle speranze di chi ancora lascia la propria terra. Sono in molti ad essersene andati, dal Cilento. In molti paesi, ci raccontano, la generazione dei trentenni si è fatta sottile sottile.

Ai tavoli dei bar ci sono gli anziani, per la strada giocano i bambini. Tutto intorno i ritmi lenti ma cadenzati della vita. Alcuni, giovani e meno giovani, ritornano. Molti di quelli con cui parliamo hanno vissuto per periodi più o meno lunghi nel nord Italia. Terra ferita, il Cilento. Terra introspettiva.

CERCANDO RESILIENZA

Proprio in un contesto come questo mettono radice nuove esperienze, che parlano lingue diverse ma antiche, con i piedi piantati nella storia millenaria di quel luogo e gli occhi che si alzano verso il domani. Lingue che coniugano i dialetti orali della tradizione e una vita inserita nell’oggi, senza rimpianti verso mitologie del passato o rincorse verso utopie irrealizzabili.

Qui ed ora, mani che odorano di terra, energie che traggono spunto dalla crisi. Che si fanno insieme radice e gemma.

Resilienza. Capacità di rispondere ad un urto che dura da generazioni. Resilienza e terra.

Terra di Resilienza. Nel lembo a sud-est del Parco, tra i comuni di Morigerati e Caselle in Pittari prende vita la nostra storia.

GUARDA ALTRI REPORTAGE IN ARCHIVIO

Le tante strade di Barikamà.
Ritornare alla terra con premesse nuove.

L’esperienza dell’orto al Casale di Martignano

Le mille anime di Vidas.

A Milano, cura e dignità per il fine vita

Le tante strade di Barikamà.
Costruire il proprio futuro.

La storia di Barikamà

Le tante strade di Barikamà.

Da Rosarno allo yogurt

Vedi
anche