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Le tante strade
di Barikamà

Da Rosarno allo yogurt

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ROSARNO
ITALIA

«Barikamà vuol dire resistente». Bastano quattro parole per raggiungere immediatamente la radice del progetto che stiamo per raccontare. Questa è una storia di lunghe strade percorse attraverso gli anni e sedimentatesi in un progetto che, anche grazie all’Otto per Mille valdese, ha potuto finalmente mettere radici. E per camminare lungo le diverse strade che hanno portato i ragazzi di Barikamà ad essere quel che oggi sono, ci vuole tanta resistenza.

Di sentieri invisibili calpestati negli anni da migliaia di piedi, grandi, piccoli, giovani o vecchi, consumati, zoppicanti. Quei sentieri usati da generazioni di migranti. Di rotte impostate su gusci di noce o su barconi improbabili che arrancano sopra al mare nero con il loro carico di umanità. Di chilometri messi in fila tra la baracca che ti ospita e il campo dove lavori per pochi euro. Come il dondolare incessante di un pendolo. Dei percorsi per riconquistare e ribadire la propria dignità, come nel 2010 a Rosarno. Del cammino di ricerca per costruire una prospettiva di vita e lavoro nel paese in cui vivi. Di viaggi in bicicletta per consegnare porta a porta il frutto del tuo lavoro, lo yogurt. Di spostamenti in treno, in auto o a piedi da Roma a Martignano per coltivare la terra. Questa volta la tua terra.

Ci sono luoghi dove le strade sui cui camminiamo incontrano le idee e i progetti prendono forma, spingendo a continuare il cammino. Così è successo per Barikamà, la cooperativa di giovani migranti di origine africana che settimanalmente produce e distribuisce yogurt e prodotti dell’orto a Roma. Nata nel 2011 – poco dopo le rivolte di Rosarno – oggi rappresenta non solo un luogo simbolo del riscatto della dignità, ma anche un progetto imprenditoriale capace di inserirsi nel mercato ritagliandosi una nicchia importante all’interno, soprattuto, dei Gruppi di Acquisto Solidale.

L’elemento aggregante è stato lo yogurt, apparentemente il più semplice tra i prodotti alimentari frutto di una lavorazione umana; di certo una sostanza che in molti hanno provato almeno una volta a realizzare in casa. Barikamà ha iniziato a produrre e distribuire yogurt nel 2011 ma è nel 2014 che arriva l’idea e la necessità di strutturare in modo diverso il proprio lavoro, anche grazie alla collaborazione di un’azienda privata, il Casale di Martignano.

Oggi Barikamà trasforma settimanalmente 200 litri di latte in yogurt e si occupa della gestione dell’orto aziendale del Casale di Martignano, circa 1,5 ettari. Con il sostegno dell’Otto per Mille valdese il loro lavoro si va oggi strutturando con l’acquisto di vacche da latte e il miglioramento delle attività di distribuzione.

Pur essendo un’attività imprenditoriale, i ragazzi di Barikamà non sembrano dimenticare il percorso che li ha portati all’oggi. Produrre yogurt e coltivare un orto serve anche a raccontare la realtà del bracciantato in Italia oltre ad essere luogo di emancipazione personale e collettiva dalla solitudine che spesso intreccia le vie della migrazione.

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