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Due modi per affrontare l’autismo

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A pochi chilometri di distanza l’una dall’altra le associazioni Sementera di Perugia e Carta Autismo di Terni lanciano semi di speranza per ragazzi colpiti da sindrome autistica e per le loro famiglie. Due realtà immerse nelle colline della campagna umbra, che si occupano di ragazzi con disabilità psichiche e relazionali.

Sementera e Carta Autismo sono nate in ambiti diversi e le loro strade, in questi anni, hanno seguito percorsi molto differenti. Ma i loro percorsi, pur seguendo direzioni apparentemente opposte, si snodano tra curve difficoltose e rettilinei più agevoli per arrivare allo stesso obiettivo: migliorare la vita dei ragazzi autistici e creare tentativi di relazione.

IL PUNTO DI PARTENZA

Entrambe le associazioni hanno ormai alle spalle diversi anni di attività, e sono cambiate molto nel corso del tempo. È interessante però capire come sono nate, perché anche in questo caso ci sono differenze e analogie. Osservando il loro punto di partenza si può comprendere meglio anche l’origine e il motivo dei loro personali e specifici approcci alla disabilità.

STRADE DIVERSE, STESSO OBIETTIVO

Ai giorni nostri le due realtà sono ormai consolidate, sia nelle attività che offrono ai loro utenti, sia nelle équipe di lavoro che, in modo per lo più volontario, si occupano dei singoli progetti personali.

Hanno entrambe usufruito in questi anni di contributi dell’8 x mille dell’Unione delle chiese evangeliche metodiste e valdesi. Sementera ha ricevuto nel 2016 30.000 euro di finanziamenti, Carta nel 2017 ha usufruito di 70.000 euro.

Queste sono le attività che le due associazioni stanno portando avanti: da un lato la tecnologia più avanzata e sviluppi importanti che riguardano lo studio nel settore delle neuroscienze, dall’altro uno stretto lavoro con la terra, fondamentale per aiutare i ragazzi a riappropriarsi di una loro sicurezza concreta e quotidiana.

LO SGUARDO VERSO IL FUTURO

Se la situazione attuale è il frutto di un lungo percorso, la programmazione per il futuro è ancora in divenire; da un lato con più cautela, dall’altro con più audacia. Alla base, la stessa voglia di condividere esperienze che possano aiutare gli utenti a ritrovare autonomia e serenità.

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